In pratica, un (quasi) plebiscito. La senatrice Serenella Fucksia è stata espulsa con il 92,6% dei voti dal Movimento 5 Stelle. Il verdetto è arrivato al termine del referendum online lanciato sul blog di Beppe Grillo: su un totale di “26.630 iscritti certificati” che hanno preso parte alla consultazione, il 92,6% (pari a 24.667 voti) ha scelto il sì, contrario all’espulsione solo il 7,4% (pari a 1.963 voti).
La parlamentare dissidente era accusata di avere “violato ripetutamente il codice di comportamento dei parlamentari 5 Stelle” a causa della mancata restituzione delle “eccedenze degli stipendi di Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre 2015″, nonostante “i diversi solleciti inoltrati con scadenze in data 8, 21 e 26 dicembre”. Lei, però, prima della scadenza del voto online, ha pubblicato su Facebook un post in cui spiega di avere terminato la rendicontazione. Un annuncio pubblicato in extremis che, però, non l’ha salvata dall’espulsione.
Con l’esito della votazione di oggi, sale a 37 il numero dei parlamentari ‘persi’ dal Movimento da inizio legislatura: 18 deputati e 19 senatori. Con le elezioni del 2013 Beppe Grillo era infatti riuscito a mandare in Parlamento 109 deputati e 54 senatori: ora tra espulsioni e volontari abbandoni sono rimasti 91 deputati e 35 senatori. Contro la procedura di espulsione la senatrice Fucksia può decidere di ricorrere al comitato d’appello del Movimento.
FINITA RENDICONTAZIONE ED EFFETTUATO BONIFICO…Come avevo anticipato.
Posted by Serenella Fucksia on Lunedì 28 dicembre 2015
La consultazione lanciata questa mattina aveva colto di sorpresa Fucksia: “Davvero è stato aperto un voto contro di me sul blog di Grillo? Non lo sapevo, mi ha colto alla sprovvista”, aveva detto all’AdnKronos. “Sto facendo proprio in questo momento la rendicontazione“, aggiungeva, criticando la gestione del movimento da parte dei vertici, che avrebbero “perso il controllo della situazione. Si sa, quando crescono i numeri nascono anche gelosie…”. Per lei quella procedura di espulsione era “una scusa“, una manovra “costruita ad arte da qualcuno. Evidentemente sono scomoda – proseguiva – dal momento che non sopporto l’ipocrisia”. E dopo la pubblicazione del post sul sito di Grillo parlava già da ex parlamentare, annunciando di volere aspettare “l’esito della votazione online per affrontare il tema in modo più dettagliato”.
Sui motivi della mancata restituzione, diceva di essere “in ritardo perché non ho avuto con me il collaboratore” e in più, “lo sanno tutti”, ha avuto “problemi logistici e di salute“. Stava “quindi approfittando delle vacanze di Natale per ultimare gli inserimenti. Avevo anche mandato una mail a Tirendiconto.it per spiegare che avrei completato tutto. Il voto contro di me comunque è assurdo“.
In passato la senatrice si era più volte discostata dalla linea del Movimento. L’ultimo episodio risale al 18 dicembre, quando su Facebook aveva espresso apprezzamento per l’intervento della Boschi nel giorno della mozione di sfiducia per il caso di Banca Etruria. “La ministra Boschi ha fatto, a mio avviso, la sua bella figura. Chapeau!”, aveva scritto, suscitando l’indignazione di molti simpatizzanti M5s. Poi, a differenza di quanto deciso dal suo gruppo, si era opposta fino all’ultimo all’arresto di Giovanni Bilardi (Ncd) coinvolto nell’inchiesta sulle spese pazze nella Regione Calabria. Nel 2014 aveva poi criticato aspramente i vertici del Movimento: “Bisogna confrontarsi, non può essere che tre al Senato e tre alla Camera decidano per tutti, o comanda chi fa parte di una Commissione, ma non ha le competenze in materia”. Parole a seguito delle quali era stata sfiduciata dal meetup di Fabriano.
The post M5s, ‘Fucksia non ha restituito stipendio’: espulsa col 92,6% dei voti su blog di Grillo appeared first on Il Fatto Quotidiano.
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