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Rubriche – Pillole di Sarcasmo contro il reflusso esistenziale: “fratelli di taglia”

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Principio dei fratelli comunicanti

pillole di sarcasmoa cura di Paola Manchi

La prestigiosa rivista Pedriatics annuncia una rivoluzionaria scoperta in materia di obesità infantile. Da un recente studio risulta che il miglior modo per evitare kg in eccesso da piccoli è avere un fratello minore, meglio se nato prima di iniziare le elementari. Ma come, e allora Giacobbe che offre al primogenito Esaù il piatto di minestra di lenticchie? Si direbbe che valga una sorta di principio dei vasi comunicanti, però applicato ai fratelli: il primogenito mangia, ma il peso si ripartisce fra tutti e due. Se la cosa vi lascia perplessi, sappiate che anche il giornalista che riporta la notizia definisce “bizzarro” il risultato ottenuto dagli scienziati del Mott Children’s Hospital di Ann Arbour (Stati Uniti). Eppure, stando alla ricerca, lo status di figlio unico, per i bambini americani, fa aumentare la probabilità di arrivare obesi sui banchi di scuola… e noi che abbiamo sempre dato la colpa ad hamburger, hot dog, patatine, bevande gassate, snack… Certo, se anche da ricercatori italiani arrivasse una conferma, la notizia avrebbe effetti devastanti, considerato che l’Italia ha un tasso di fecondità pari ad 1,35 e per una famiglia italiana evitare i fast food è decisamente più facile che decidersi ad avere quello 0,65 di figlio in più, necessario per proteggere dall’obesità il primogenito. Comunque lo studio annuncia l’evidenza empirica, ma anziché dimostrarne le cause si limita a suggerire ipotesi possibili, come la maggiore attività fisica stimolata dall’arrivo di un fratellino/sorellina. Risultati analoghi ottenuti sulle famiglie italiane medie in tempo crisi sarebbero, invece, facilmente spiegati citando l’effetto dieta indotto dalla bocca in più da sfamare a parità di risorse. Difficile anche solo immaginare, invece, per l’Italia l’applicabilità dell’altra ipotesi avanzata dagli scienziati statunitensi, ovvero la capacità dei genitori di imparare dall’esperienza maturando un diverso atteggiamento che farebbe cambiare in meglio il modo di nutrire la prole, per non ripetere gli errori fatti da genitori principianti. La Mamma italica, si sa, il figlio lo nutre che sia primo, secondo, terzo o ennesimo e non serve evidenza empirica per affermare che la nascita di un secondo figlio non fa cambiare in meglio il modo di nutrire la prole, neppure qualora il minore nasca entro l’inizio del ciclo scolastico… universitario del primogenito.

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