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Editoriale – Grande Fratello Vip umilia la Ciociaria

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Potrei definirmi stanco di dover difendere la mia amata terra dai continui, incessanti e ormai un po’ banali attacchi di certa “cultura” mediatica che fa dello stereotipo e del razzismo la sua caratteristica principale, essendo a corto di inventiva ed originalità. Ma in realtà non mi stancherò mai di sottolineare ingiusti tentativi strumentali di umiliazione della mia amata terra, ricca di storia come poche altre al mondo e di risorse ancora oggi ben visibili, anche se parzialmente oscurate da esempi non proprio “alti” a cura di personaggi, molto spesso politici e amministratori, che la popolano o un po’ trascurate. L’episodio, l’ultimo dei tanti, a cui mi riferisco è l’inquietante e ridicola sceneggiata andata in onda ieri sera, lunedì 19 settembre 2016, in prima serata su Canale 5, davanti a milioni (speriamo sempre meno) di spettatori del Grande Fratello versione “Vip”. Dopo la carrellata di personaggi più o meno noti e più o meno raccapriccianti e tristi perché vere e proprie controfigure di ciò che erano un tempo (Valeria Marini, Pamela Prati, Laura Freddi, Antonella Mosetti con figlia al seguito e Costantino Vitagliano su tutti), ecco arrivare l’ideona degli autori del GF 2016 VIP: addirittura una “Ciociara”. Già è stupefacente come nel 2016 il semplice fatto di essere “ciociari” sia una condizione talmente particolare da farti meritare un posto di primo piano in una trasmissione televisiva di prima serata, manco si trattasse di un alieno, uno con tre gambe, un redivivo dopo una nube nucleare o altro di così incredibile. Seconda considerazione obbligatoria è che la persona in questione, Vip solo per aver fatto per mesi sempre la parte della ciociara ignorante e grezza in una trasmissione di Bonolis, ricalca perfettamente uno stereotipo vecchio quanto il pianeta Terra: una donnona formosa, sguaiata, un po’ volgare nel vestiario e nel modo di porsi e che parla esclusivamente dialetto. Ecco, il dialetto. Un’altra delle storture che proprio non mi vanno giù. Se questi autori proprio non avevano di meglio da inserire nel programma, essendo ormai arrivati agli sgoccioli della creatività e della credibilità, potevano quantomeno inserire all’interno del cast un vero ciociaro, che sappia parlare il nostro dialetto e non una ragazza nata e cresciuta in Irlanda che parla un finto dialetto ciociaro che è, in realtà, più simile al napoletano che alle diverse forme di vernacolo presenti nella nostra ricchissima provincia ciociara. Vogliamo, poi, parlare dell’arrivo in pompa magna della poveretta su di un trattore gigante?

Chiediamo solo un briciolo di rispetto per una terra che ha dato i natali a personaggi del calibro di: MARCO TULLIO CICERONE, DECIMO GIUNIO GIOVENALE, MARCO VISPANIO AGRIPPA, BONIFACIO VIII, SAN TOMMASO d’AQUINO, CESARE BARONIO, AONIO PALEARIO, LUIGI ANGELONI, ANTONIO LABRIOLA, SEVERINO GAZZELLONI, LICINIO REFICE, ENNIO MORRICONE, GIUSEPPE CESARI, UMBERTO MASTROIANNI, ERNESTO BIONDI, ANTONIO VALENTE, MARCELLO MASTROIANNI, VITTORIO DE SICA, NINO MANFREDI, ANTON GIULIO BRAGAGLIA, CARLO LUDOVICO BRAGAGLIA con gli altri fratelli, TOMMASO LANDOLFI, GIUSEPPE BONAVIRI. Persino il regista de “Il paziente inglese” (nove Oscar) ANTONIO MINGHELLA è figlio di due cittadini di Cervaro è originario della provincia di Frosinone, come lo sono il regista GIGI MAGNI (genitori di Anagni e Ceprano) e addirittura il romano per eccellenza ALBERTO SORDI che ebbe madre di Sgurgola e padre di Valmontone. Ciociaro di origini cepranesi anche GIULIANO GEMMA, tra i più celebrati attori italiani. Concludiamo con un omaggio alla contemporaneità , ricordando il ciociarissimo lord CHARLES FORTE (Casalattico), titolare di una delle più importanti catene alberghiere del mondo e l’ex governatore della Banca d’Italia, ANTONIO FAZIO, nativo e residente ad Alvito; la top model LINDA EVANGELISTA (Pignataro Interamna), il frusinate STEFANO REALI (Regista) e lo scultore anagnino TOMMASO GISMONDI, di chiara fama internazionale, il poeta e performer di fama internazionale GIOVANNI FONTANA di Frosinone e alatrense d’adozione, il direttore de Il Corriere della Sera LUCIANO FONTANA… E potrei continuare per ore…

Come fu per la pubblicità altrettanto offensiva del Panino ciociaro di MacDonalds, spero che l’intera provincia, politici, istituzioni, semplici cittadini, si indignino e facciano sentire la propria voce, primo fra tutti boicottando la trasmissione (almeno per coloro che la seguono) ma soprattutto scrivendo e facendo montare la polemica fino a che qualcuno, come fu per la catena mondiale di ristorazione, non chiederà scusa e correggerà il tiro. Potrei concludere spiegandovi il perché fossi davanti al Grande Fratello ma suonerebbe come una “excusatio non petita” per cui evito.

 

Andrea Tagliaferri, direttore CIOCIARO de Il Gazzettino Ciociaro

foto tratta da TG24.info

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