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Editoriale – Sulla libertà di stampa e i Boomerang mediatici

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Il giornalista “compiacente”


Essere attaccato dai poteri, forti o meno in questa sede non conta, per un giornalista è segno di efficacia e stimolo ad andare avanti sulla propria strada. E come per le querele, fa lustro nel proprio medagliere. È buffo, però, e anche un po’ triste che gli stessi personaggi o le stesse istituzioni che ti sfruttano (o pensano di farlo) quando serve pubblicizzare le proprie attività, comunicazioni, attacchi politici, eventi o, ogni tot anni, le proprie candidature a questa o quella carica elettiva, quando scrivi qualcosa che non gli va giù o non gli piace, ti accusino di essere un “giornalista compiacente”, gridando al tradimento. Ci sarebbero tante cose da dire sulle gaffes che le istituzioni dalle più piccole alle più grandi hanno fatto nella storia nazionale e locale e che si sono, poi, ritorte contro esse stesse come dei veri e propri boomerang, ma per non annoiare i nostri lettori ci limitiamo, anche a nome dei nostri colleghi locali, a dare qualche piccola pillola in materia di libertà di stampa, parola ed opinione oltre che di galateo e buon senso istituzionale al fine di chiarire un po’ cosa significhi fare informazione a chi pensa di sapere tutto e di poter dare lezione anche a chi ha svolge questa professione da decenni e si è formato per questo. Il caso specifico, per far sì che queste parole non siano astratte elucubrazioni, è quello della polemica tra maggioranza  e opposizione sulle assegnazioni delle Deleghe ai consiglieri comunali e sulla nomina del Presidente del Consiglio Comunale di Alatri, che vede i quattro consiglieri comunali di minoranza Tarquini, Pavia, Addesse, Costantini chiedere prima spiegazioni al Sindaco nella sede precipua per queste cose, il Consiglio Comunale, poi, in un secondo momento, ritenendosi non soddisfatti del mancato recepimento delle proprie istanze da parte della maggioranza, ricorrere al Prefetto per chiederne l’intervento. Ecco, aver dato notizia di questa querelle, dopo aver ricevuto un comunicato stampa ufficiale e dopo aver letto la cosa su tutti i social network ed, infine, dopo aver sentito parte degli interessati, senza tra l’altro esprimere pareri personali, per qualcuno significa essere “giornalisti compiacenti” e la cosa grave non è che tanto che lo si pensi, perché ciascuno ha le proprie opinioni come è giusto che sia, ma che questa frase -papale papale- sia stata scritta in un comunicato ufficiale del Comune diffuso a tutte le testate locali ed ai giornalisti, compresi quelli “compiacenti”. E per fortuna che nel comunicato si accusavano le minoranze di usare metodi scorretti, di scarso senso delle istituzioni etc. Chiudiamo ribadendo che qualora qualcuno volesse affrontare seriamente il dibattito  sulla Comunicazione Istituzionale, sulla Comunicazione Pubblica, su quella Politica, ma anche sulla libertà di stampa, sulla deontologia e l’etica professionali o su temi specifici come la più disattesa legge italiana (la 150/2000 sugli uffici stampa, i portavoce e i giornalisti negli enti pubblici), saremmo i primi a rimboccarci le maniche per organizzare uno o più incontri perché ce ne sarebbe davvero bisogno. Per fortuna che noi giornalisti abbiamo la memoria corta e, oberati dalle continue informazioni che dobbiamo elaborare e riproporre agli altri, per fare spazio nella memoria cestiniamo con molta frequenza tutto ciò che non è fondamentale, e non serbiamo rancore. Nelle prossime ore e domani – come nostra abitudine in linea con i principi della pluralità dell’informazione- pubblicheremo la replica del Comune alle minoranze: speriamo che queste ultime non ci etichettino anch’esse come “compiacenti” per aver dato spazio alla replica della maggioranza del resto nella scorsa campagna elettorale per le comunali di settimana in settimana fummo accusati prima di stare con un candidato, poi dallo stesso fummo accusati di stare con l’altro, poi l’altro ancora, fino a che -nel segreto della cabina elettorale- venimmo assaliti dalla confusione su chi votare 😉

 

Andrea Tagliaferri, giornalista “compiacente”

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