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Personaggi nostrani – Da Frosinone a Poznan, consacrazione per Giovanni Fontana

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L’artista, architetto e performer ciociaro, alatrense da ormai 40 anni, ha aperto la serata inaugurale con il suo concerto eseguendo “Epigenetic Poetry” e ha ricevuto l’ambito “Award 2016 for the artistic achievements”.

logofontana a poznanLa Biennale di Poznan, giunta alla quinta edizione, è nata in stretta relazione con il Festival Internazionale Innerspaces, che dal 1993 si occupa di arti performative e si muove in ambito internazionale organizzando mostre ed eventi in Asia, in America ed in Europa. La manifestazione si occupa delle più recenti conquiste dell’arte, favorisce il dialogo tra le diverse culture del mondo ed offre una piattaforma aperta a nuove percezioni dei processi globali. In questa edizione, diretta da Tomasz Wendland e coordinata da un pool internazionale di curatori, sono stati coinvolti 69 artisti di 23 paesi e sono stati impegnati gli spazi più significativi della città, dal Museo Nazionale all’auditorium Nowa Gazownia, dove è stata tenuta la serata inaugurale, che ha avuto come momento centrale proprio la performance sonora “Epigenetic Poetry” di Giovanni Fontana, vero e proprio concerto d’apertura. In questo contesto all’artista ciociaro è stato conferito il premio “Mediator Award 2016 for the artistic achievements”. Premio ambito che la Biennale ha inteso assegnargli per il taglio interdisciplinare, intermediale, interculturale del suo lavoro che da sempre fa della fusione e della commistione tra i generi, linguaggi, segni e sensi il suo punto nodale.  D’altra parte la Polonia ha una ricca e significativa storia della sperimentazione artistica, in particolare per quanto riguarda gli aspetti performativi. Basti citare i nomi di Tadeusz Kantor e di Jerzy Grotowsky, due figure di spicco dell’avanguardia. Grazie a questo terreno culturalmente fertile, in Polonia il lavoro di Fontana è stato apprezzato fin dal 1990 vedendolo più volte ospite dei più importanti festival in numerose città, da Varsavia a Cracovia, da Danzica a Lublino, da Stettino a Bydgoszc, da Slupsk al Castello di Bytow. In particolare, a Poznan, ha partecipato in passato a mostre e a rassegne di poesia visuale e ha preso parte al XIV Festival Innerspaces con due performance e un workshop nel 2005. Nel racconto che Giovanni Fontana ci ha fatto, sempre con l’immancabile modestia che lo contraddistingue, ci ha segnalato una vera e propria chicca che vi riportiamo in anteprima: al Museo Nazionale di Poznan, che ospita al piano terreno parte di questa Biennale, è conservata l’ultima versione (1835) del famoso olio del pittore francese Leopold Robert “L’arrivo dei mietitori nelle Paludi Pontine”, che trionfò al Salon di Parigi del 1831, che rappresenta un gruppo di Ciociari. Si trattava dei nostri contadini che a quell’epoca andavano a lavorare nelle paludi per magri compensi, a rischio della vita per la minaccia della malaria. Un regalo che Fontana ci ha riservato per ringraziarci della nostra attenzione.

La curiosità: un famoso olio del pittore francese Leopold Robert “L’arrivo dei mietitori nelle Paludi Pontine” e che rappresenta un gruppo di Ciociari è conservato al Museo Nazionale

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Andrea Tagliaferri

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