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Giovanni Fontana al Palais de Tokyo

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Poesia sonora al Palais de Tokyo ma, soprattutto, per noi ciociari, di nuovo un grande del nostro territorio in prima linea nel mondo. Tra i poeti protagonisti dell’evento, infatti, ci sarà Giovanni Fontana, assieme ad altri nomi eccelsi dell’arte performativa, come Tomomi Adachi, Zuzana Husárová, Katalin Ladik, Violaine Lochu e Joerg Piringer.

E’ così che grazie alla Fondazione Bonotto, in una mostra curata da Eric Mangion e Patrizio Peterlini, si parlerà di poesia fonetica e poi sonora,  utilizzate dalle avanguardie nella loro continua ed incessante lotta contro i sistemi, gli schemi e i dogmi. E’ proprio Peterlini, direttore della Fondazione Bonotto,  a spiegare al giornale delle Fondazioni (www.ilgiornaledellefondazioni.com), lo spirito di questa manifestazione e, soprattutto, l’essenza di questa forma d’arte dirompente, sovversiva ma al tempo stesso altamente creativa che nasce a fine degli anni Cinquanta dalle sperimentazioni fonetiche amplificate e modificate dalle tecnologie magnetofoniche. E’ così che Peterlini, nell’articolo a cura di Cristina Casoli, sottolinea come al tempo attuale, sebbene le utopie non abbiano più “più lo stesso aspetto”, le nuove tecnologie abbiano invaso nel bene e nel male lo spazio del linguaggio, da un lato appiattendo e razionalizzando (digitalmente) parole e suoni, dall’altro espandendo all’infinito fonti e strumenti del linguaggio. Del resto, come spiegato nell’interessante articolo, è a partire dagli anni Cinquanta che le innovazioni tecniche e tecnologiche hanno permesso alla poesia fonetica di diventare sonora con il rischio, a volte molto concreto, di perdersi dietro i tecnicismi dimenticando i significati e i messaggi.

È così che la rassegna ‘La voix libérée – Poésie sonore ricorda a tutti, grazie all’esperienza ancora vitale e attuale di questi artisti sonori, che parola e suono sono il principale “esercizio di libertà” che l’uomo possieda: <<la poesia– afferma Perterlini- permette ancora di mettere l’uomo al centro della vita e dell’arte>>.

Tutte le opere sonore degli artisti storici provengono dalla Collezione Luigi Bonotto e sono il frutto di una ricerca che si è sviluppata nel corso di un anno pensato come un “…dispositivo che attraversa la poesia sonora, in modo non esaustivo, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale agli sviluppi contemporanei. Volontariamente trans-storico e internazionale con più di venti paesi dei cinque continenti presentati, questa esposizione si offre  come un punto di ascolto, un trasmettitore che produce una frequenza che si diffonde all’esterno delle mura del Palais de Tokyo”.

L’artista frusinate Giovanni Fontana, assieme ai più dinamici poeti contemporanei sulla scena internazionale su citati, sarà protagonista di una giornata di performance organizzata al Palais de Tokyo il 27 Aprile 2019 ma sarà anche possibile, per chi non avrà la possibilità di essere presente, scaricare il catalogo su Play Store e Apple Store. Su una ottantina di artisti di tutto il mondo, Fontana tra l’altro, sarà l’unico italiano ad esibirsi tra i soli sei invitati alla performance “live”.

Più a breve scadenza, tra l’altro, Giovanni Fontana sarà a Brescia, venerdì prossimo al Salone delle Danze del Mo.Ca., per una performance in omaggio a Sarenco, il poeta visivo recentemente scomparso.

Da ultimo, per chi avesse modo, ancora è visitabile a Treviso, presso le Gallerie delle Prigioni (Fondazione Benetton), la grande mostra sulla poesia visiva nella quale al performer ciociaro è stata dedicata una intera stanza, un video su grande schermo posto all’ingresso, oltre a comparire in un video-film a circuito continuo (che dura mezz’ora) dedicato a tre poeti visivi e sonori Julien Blaine, Sarenco e, appunto, Fontana. Nel film ci sono ampie sequenze ambientate ad Alatri, perché sono venuti a girarlo qui in Ciociaria e sono evidenti le mura, porta maggiore, panorami, ecc…

Sul rapporto di Giovanni Fontana con Sarenco ci sarebbe un mondo da raccontare che prima o poi approfondiremo. Basti citare che assieme i due poeti hanno fatto tante cose: mostre, riviste, performance nonché un viaggio in Africa di un mese a scoprire artisti locali. Grazie a questa amicizia Sarenco venne per la prima volta dalle nostre parti quando proprio Fontana lo invitò a Fiuggi per una rassegna di Poesia Visiva e Fonetica che si chiamava Oggi Poesia Domani. Era il 1979.

Andrea Tagliaferri

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