Il Geologo Dr. Rocco Torre, ha provato a dare una spiegazione del fenomeno che sta allarmando esercenti e appassionati della stazione sciistica ernica.
Sulla vicenda che sta facendo discutere molto in questi giorni, circa i continui allagamenti della conca di Campocatino che stanno mettendo definitivamente la parola “fine” ad una stagione già funesta di suo per la mancanza di neve, abbiamo deciso di ascoltare il parere di un professionista esperto della materia, il geologo Dr. Rocco Torre.
“Non mi sono occupato direttamente in questi giorni del fenomeno, ma posso provare a dare alcune indicazioni di massima dal momento che conosco bene le zone e la conformazione del nostro territorio, in particolare quello montano degli ernici. E’ vero come qualcuno ha detto che in passato esistevano dei cosiddetti inghiottitoi naturali, anzi esistono tuttora, in quanto queste cavità sono di origine carsica come del resto tutto il sottosuolo della conca di Campocatino. La loro funzione, seppur involontaria, è quella di incanalare le acque superficiali e permettere loro di percolare nel terreno disperdendosi o confluendo in percorsi sotterranei. Ma questi canali non sono sempre liberi, a seconda dei movimenti dello strato di terra rossa superficiale, in alcuni periodi sono ostruiti parzialmente o totalmente ed ecco che in periodi di grandi precipitazioni come quelli attuali, più che altro improvvise, si formano degli accumuli di acqua che non riesce a fluire sottoterra a causa dell’espansione naturale dell’argilla. Un esempio simile – continua Torre- lo si può notare seppur con modalità e caratteristiche differenti, nel vicino lago di Canterno, dove a volte si vedono dei gorghi di acqua, dei veri e propri mulinelli, che si aprono improvvisamente inghiottendo acqua fino a che i detriti non vanno ad ostruire il foro, essendo anche lì il terreno di origine carsica. A memoria mi pare che questi fenomeni ci sia sempre stati e credo sempre ci saranno, mi pare altamente improbabile che insediamenti ed opere “umane” possano aver influito dal momento che sono diverse decine di anni che nella conca non si effettuano lavori o costruzioni se non nel parcheggio poco distante. Secondo me– conclude il geologo- non c’è da allarmarsi, anche se è del tutto naturale l’interessamento e la richiesta di aiuto dei commercianti e degli esercenti del luogo che non stanno certo vivendo momenti facili”.
Andrea Tagliaferri
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