L’Assemblea dei Sindaci, nell’anno 2014, haapprovato la proposta progettuale presentata da Acea Ato 5 S.p.A. con cui sono state aumentate le tariffe idriche ed eliminate le agevolazioni a favore di nuclei familiari in stato di disagio economico, con componenti in gravi condizioni di salute o con famiglia numerosa. È accaduto, quindi, che icittadini hanno dovuto subire un vertiginoso aumento della spesa relativa alla fornitura di acqua potabile, senza poter beneficiare di riduzioni tariffarie connesse allo stato di bisogno. A ciò si è aggiunta, altresì, l’attivazione da parte del gestore, di azioni nei confronti degli utenti morosi, i quali, in assenza di forme di tutela disciplinate dalla Assemblea dei Sindaci, hanno dovuto subire anche il distacco dei contatori, nonostante situazioni di grave e conclamato disagio economico e di salute. Il Governo, nel dicembre 2015, mediante il Collegato Ambientale alla Legge diStabilità 2016, ha riconosciuto il diritto di tutti i cittadini a vedere garantitocomunque ed in ogni situazione, il “Minimo Vitale” nell’ erogazione della risorsa idrica, intesa come bene comune e servizio pubblico privo di rilevanza economica. Ha demandato, quindi, all’Autorità per l’Energia elettrica, per il Gas e per il Servizio Idrico, l’emanazione di norme cheavrebbero dovuto determinare nel concreto la quantificazione del Minimo Vitale, nonché le regole che, l’Assemblea dei Sindaci, avrebbe dovutoosservare nel rideterminare i rapporti con il Gestore idrico. È accaduto però, che la proposta di legge concernente la tutela e la gestione pubblica delle acque è stata oggetto, nel mese di aprile 2016, di modifiche sostanziali insede di approvazione, da parte della Camera dei Deputati. Infatti, pur qualificando il diritto all’acqua potabile come diritto umano essenziale alpieno godimento della vita e di tutti i diritti umani, ha considerato lagestione del servizio idrico integrato come servizio pubblico locale di interesse economico generale assicurato alle collettività. Nonostante l’Unione Europea avesse lasciato ampia libertà agli Stati di definire la risorsaidrica, come bene comune, esclusa quindi dalle regole di mercato, ilParlamento Italiano ha stabilito di considerare l’acqua per uso potabile una prestazione resa a cittadini nell’esercizio di un’attività economica, paragonandola ad un qualsiasi attività di fornitura di beni e servizi su un qualsiasi mercato, e di conseguenza secondo un metodo economico di costie ricavi.
Il Parlamento inoltre, non ha affrontato il problema del “monopolio” che caratterizza la gestione del servizio idrico integrato. In questo quadro normativo noi, pertanto, continuiamo a non poter scegliere, perché siamovincolati e siamo obbligati a chiedere l’erogazione dell’acqua alla societàche l’assemblea dei Sindaci ha individuato nel 2002.
In un sistema dove non esiste concorrenza, siamo costretti a ricevere ilservizio idrico da Acea Ato5 Spa senza, al contempo, avere sostegno dall’Assemblea dei Sindaci, che avrebbe, come sua ragione di esistere,quella di controllare l’operato del gestore idrico e di tutelare i cittadiniutenti.
Il sistema attuale, inoltre, non considera il numero dei componenti del nucleo familiare, così una famiglia composta da 6 persone, paga la stessaquota fissa di una famiglia composta da una persona. Pur tuttavia, non un passo indietro da parte nostra, nelle azioni di sostegno, di supporto e di accompagnamento dei cittadini utenti per la tutela dei loro diritti e perl’assolvimento dei loro doveri, in un servizio vitale, essenziale eirrinunciabile come quello dell’uso di acqua potabile. La normativa per ladeterminazione delle tariffe idriche e per il calcolo della risorsa acquaerogata a ciascun utente è molto complessa e quindi non conosciuta dallaquasi generalità dei cittadini.
Le richieste di chiarimenti avanzate dai singoli utenti, non hanno avuto riscontro dal gestore se non con generici richiami all’obbligo di versare quanto richiesto. Le difficoltà di cittadini per la comprensione del sistema tariffario loro applicato, hanno assunto tale rilevanza, da creare sul territorio un problema sociale, per il quale però, non è stata assicurataalcuna soluzione. Continuano, infatti, a pervenire richieste di pagamenti, cui gli utenti danno seguito al solo scopo di non vedere interrotto, da partedel gestore, il flusso idrico. Costituisce per noi, un vero e proprio obbligocivile, la creazione di una rete di collaborazione tra Comune e Associazioni, a tutela del consumatore ed Associazioni di Volontariato, con l’obiettivo di assicurare uniti ed in prima fila, un sistema di protezione, anche giuridica, mediante la collaborazione con Avvocati volontari, di tutti gli utenti in difficoltà ed in posizione di svantaggio. Il tutto, ferma ogni ulteriore azione che l’evoluzione della normativa sul servizio idrico integrato dovesse rendere necessaria. Saremo da subito a fianco dei nostri cittadini in difficoltà;
ACQUA
La tutela delle acque necessita di interventi in grado di salvaguardare la risorsa idrica sotto l’aspetto sia qualitativo che quantitativo, con misure di prevenzione e riduzione di emissioni inquinanti e la cessazione dei rilasci disostanze particolari.
Per essere garantiti che i corsi d’acqua interessanti il territorio comunalesiano in linea con i parametri di Legge, stipuleremo una convenzione conArpa Lazio, sede di Frosinone, perché vengano eseguite, periodicamente, leanalisi chimico-batteriologiche.
Lo stato ecologico e chimico dell’acqua potabile nonché la verifica delrispetto degli standard di Legge per gli impianti di depurazione, sono attualmente verificati da ACEA ATO 5 S.p.A., quale gestore del servizio idrico. Ciò non toglie, però, che il Comune possa procedere, direttamente, a verifiche della potabilità nonché al riscontro del carico generato dalle acque reflue urbane e dalla copertura depurativa garantita dagli impianti diVallecarchera e Porpuro.
La situazione in cui versano queste due strutture è, infatti, complessa e per prevenire e riscontrare problematiche di ordine igienico-sanitarie, dobbiamogarantire un monitoraggio attendibile del carico organico depurato e laconformità dei parametri ai valori di legge. Dobbiamo attivare questeverifiche per tutelare la cittadinanza intera e per soddisfare il suo diritto ad essere informata sullo stato dell’ambiente.
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