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Rubriche – Pillole di sarcasmo contro il reflusso esistenziale

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Pecunia non olet, adolescentia maxime di Paola Manchi

 

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La ricerca scientifica ci ha abituato ad avere risposte per tutti i quesiti grandi o piccoli su cui la nostra condizione di esseri umani ci porta ad interrogarci. È solo di pochi giorni fa la notizia di una rivoluzionaria scoperta, che possiamo sintetizzare così: le stanze degli adolescenti puzzano. La portata epocale della notizia sta nella dimostrazione, non banale né scontata, del nesso causale tra puzza e brutti voti. Gli adolescenti, non riuscendo a dormire a causa della puzza, sono stanchi e non rendono a scuola. Quindi, se siete abituati ad usare gli oggetti destinati alle pulizie come armi contundenti da usare contro gli alieni che vivono in una stanza della vostra casa, da oggi armatevi piuttosto di pazienza, varcate quella soglia e mettete in ordine la cameretta. Attenzione, però, prima di entrare dotatevi di idonea protezione per le vie respiratorie e preoccupatevi di coprire poster che potrebbero offendere la vostra sensibilità di rockettari nostalgici o di tifosi! Il problema è serio, tanto che il ricercatore invoca un piano di “bedroom hygiene” cui sottoporre gli adolescenti britannici. Così, mentre intere nazioni si interrogano sull’opportunità di chiudere le proprie frontiere, scopriamo che il vero pericolo non viene dal “foreign”, ma dal “domestic disorder” e la soluzione è semmai aprire quelle porte, dietro cui si annidano pericoli in grado di minare il futuro di una generazione… e minare non è casuale, se considerate che la ricerca parla di camerette mai arieggiate con poco ossigeno e molto nitrogeno, in cui forse è meglio entrare di giorno e comunque senza accendere la luce! La buona notizia è che, per adesso, lo studio della prestigiosa Oxford University si limita a fotografare la situazione di 32.000 teen-ager britannici residenti nelle stanze di circa 200 scuole del Regno Unito. La mamma italiana, si sa, la stanza del teen-ager quarantenne la sterilizza quotidianamente, ma il rischio non va sottovalutato in tempi di Erasmus e globalizzazione. Chiudiamo con un messaggio di speranza ricordando che, alla prima cotta, la puzza svanirà sotto il getto continuo della doccia anti sommossa affettiva e persino la scarpa da ginnastica non farà più paura!

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